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Visualizzazione dei post da dicembre, 2011

Saggezza dei proverbi

N atale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi... recita un vecchio proverbio. Sei i proverbi siano davvero la saggezza dei popoli (come si dice) non lo so, comunque di sicuro forniscono una fotografia degli usi e dei costumi tradizionali. Il periodo natalizio è tradizionalmente il momento dell’anno in cui si sente di più il bisogno di stare in famiglia , con i propri cari. Uno stare assieme che si vive immersi in tradizioni e consuetudini familiari trasmesse fin dall’infanzia, legate al luogo e all’atmosfera in cui si è cresciuti, ai vincoli familiari e a quelle memorie che questo periodo dell’anno rievoca con maggior intensità. Dall’inizio dell’Avvento, nella catechesi degli adulti, stiamo riflettendo sul tema della famiglia (insieme a tutta la Diocesi e in preparazione al congresso mondiale delle famiglie che si terrà a Milano nel prossimo giugno). Abbiamo iniziato questo percorso di riflessione contemplando la Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe. È sicuramente un buon eserciz

Un po' di storia sul Natale

L a ricorrenza della nascita di Gesù Cristo venne fissata al 25 dicembre solo intorno al 3°- 4° secolo (in altre Chiese cristiane—ad esempio la Chiesa Ortodossa—si festeggia invece al 6 gennaio), ed era la stessa in cui l’Impero romano già festeggiava il  Dies natalis Solis invicti , cioè il giorno di nascita di Mithra , divinità identificata con il Sole. Questa data venne adottata non solo per sovrapporsi alla festa di Mithra (molto sentita nel mondo romano) ma anche per la posizione di questo giorno nel calendario, in stretto rapporto con il Solstizio d’Inverno e quindi con la ri-nascita del Sole : il significato allegorico e simbolico di Dio che nasce insieme al Sole è troppo evidente per richiedere ulteriori spiegazioni. L’episodio della nascita di Gesù è narrato solo in due Vangeli: Luca riferisce che dopo la sua nascita Egli venne deposto “in una mangiatoia”, senza specificare se si trattasse di un edificio o di una grotta, e che i pastori furono chiamati dagli angeli a conosc

Prossimo passo? L'Assemblea Parrocchiale

N egli scorsi numeri de IL FOGLIETTO abbiamo letto le varie disposizioni del Sinodo della Diocesi di Bergamo riguardo alla necessità per ogni Parrocchia di costituire il proprio Consiglio Pastorale e anche le modalità e i passi concreti per arrivare a questa meta. Noi però abbiamo bisogno di ancora un po’ di pazienza e soprattutto di piccoli (ma importanti) passi intermedi prima di istituire la Commissione Preparatoria e passare alla fase di candidatura, votazione ed elezione dei membri del Consiglio. C’è bisogno di prendere coscienza tutti , anche quelli che non faranno parte materialmente di questo organismo, che la Comunità Cristiana vive di partecipazione e interesse collettivo. Per favorire questa necessaria presa di coscienza, propongo la convocazione di un’ ASSEMBLEA PARROCCHIALE alla quale sono invitati tutti indistintamente i maggiorenni della nostra Parrocchia per discutere assieme dei passaggi futuri e anche condividere un aspetto molto importante della nostra vita

La mano di Dio è più grande

U n bambino aveva fatto la spesa per la mamma. Era stato preciso e attento, e il droghiere, per premiarlo, prese da uno scaffale una grossa scatola di caramelle, l’aprì e la presentò al bambino: “Prendi piccolo!” Il bambino prese una caramella, ma il droghiere lo incoraggiò: “Prendi tutte quelle che ti stanno in mano“. Il bambino lo guardò con i suoi grandi occhi. “Oh… allora, prendile tu per me!” “Perché?”. “Perché tu hai la mano più grande!”.   … Quando preghiamo, non misuriamo le nostre domande con la piccolezza della nostra fede. Ricordiamoci semplicemente che la mano di Dio è più grande. Bruno Ferrero, Cerchi nell’acqua N el Vangelo di Luca troviamo questa famosa esortazione di Gesù: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli

Preghiere che sanno di muffa?

R ispolverare antiche preghiere che ci sono state tramandate da un lontano passato ci fa sentire a volte la distanza dal nostro modo attuale di credere, di pensare, di vedere le cose… di pregare. Per esempio, non vi è mai capitato di chiedervi perché nell’ Atto di Dolore ci ostiniamo a ripetere che “peccando, abbiamo meritato i castighi di Dio”? Dio ci castiga? Ci punisce? No! Quanto meno non ora su questa terra. La nuova Teologia degli anni seguenti il Concilio Vaticano II ci ha aiutato a sgomberare il cuore e la mente da un’immagine di Dio che era distorta da paura e superstizione. Ma allo stesso tempo non ci ha affatto intimato di abbandonare le antiche preghiere della devozione popolare, semmai di riportarle (secondo la riforma liturgica conciliare) a ruotare attorno al mistero centrale della Redenzione di Cristo. L’espressione “ho meritato i tuoi castighi” può dare l’idea di un Dio vendicativo. Noi sappiamo che si tratta di un antropomorfismo (cioè di un modo di spiegare

Commissione Preparatoria e organi del C.P.P.

A ndando avanti nel nostro percorso di conoscenza del Consiglio Pastorale Parrocchiale, vediamo che cos’è e a cosa serve la Commissione Preparatoria e quali sono gli Organi principali che lo compongono. La Commissione preparatoria del Consiglio Pastorale Parrocchiale è composta dal parroco e da alcuni rappresentanti delle realtà pastorali della comunità designati dal parroco stesso. La Commissione preparatoria cura la sensibilizzazione della comunità e predispone criteri e norme per la formazione del Consiglio, determinando anche il numero dei suoi componenti per elezione e per nomina. In particolare: provvede a formare la lista dei candidati all’elezione, salvaguardando un’adeguata rappresentanza in relazione al sesso, all’età e alle diverse zone della Parrocchia; prepara la lista delle associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali e delle realtà pastorali che hanno il diritto di eleggere ognuna un proprio rappresentante al Consiglio; indica le procedure di votazione che pot

Novena a Nostra Signora del Sacro Cuore

Riportiamo qui sotto la preghiera che recitiamo ogni anno con devozione nella novena a Nostra Signora del Sacro Cuore (7-15 dicembre): 1° - E fino a quando, o Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, ci lascerai gemere in questa valle di lacrime? E fino a quando ci rigetterai dalla tua faccia e dal materno tuo cuore? Permetterai dunque che si perda un’anima che tanto brama l’onor tuo e del tuo Divin Figliolo? Ah! no! non credo e non posso credere che avvenga, poiché Tu sei quell'amabile e potente Avvocata che può aprire il Cuore Santissimo di Gesù. Ah! Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, volgi dunque uno sguardo benigno e pietoso sopra di noi, vedendoci spogli di ogni umano conforto; muoviti a compassione della povera anima nostra, assistici e confortaci in tante angustie, portaci al Cuore dolcissimo di Gesù e ricordagli che, in virtù delle Sue pene e dei tuoi dolori, si degni concederci una perfetta rassegnazione alla Sua Divina Volontà; ricordagli che siamo tuoi figli ed

Basta col dire: "Ci penseranno gli altri"!

U n giorno, un re volle dare un banchetto gratuito per tutti i sudditi del suo regno. L’unica richiesta che fece fu: «Purtroppo quest’anno la vendemmia delle mie vigne è stata distrutta da una tremenda grandinata, perciò non ho vino da servire alla mia tavola. Venendo alla mia mensa, vi chiedo solo di portare una piccola fiaschetta di vino, e di versarla nella grande botte da cui tutti potremo attingere durante il pranzo». Tutti i sudditi accolsero con gioia la notizia, dopotutto, un banchetto reale poteva ben valere una piccola fiaschetta di vino, no? Ma qualcuno penso tra sé: «Devo aver ancora quella fiaschetta di terracotta in soffitta... Se la riempio di acqua, nessuno se ne accorgerà, e risparmierò anche il mio vino. Tant’è, siamo in un migliaio di sudditi in questo paese… che mai farà di male il mio goccio di acqua in mezzo a tutto quel vino?». Così arrivò il grande giorno della festa, e—ma mano che entravano nel castello—i sudditi versavano le loro fiaschette nella grand

Cosa ci resta del passato?

R icordo che quando ero piccolo, c’erano molte più feste. Nel senso che, oltre alla Pasqua e al Natale, c’erano delle feste speciali che ogni paese (addirittura ogni contrada) aveva. Feste che erano “di precetto”, cioè bisognava andare alla Messa ed era “peccato” lavorare… Al mio paese—per esempio—era festa grande e solenne quella di San Rocco, a cui si era fatto un voto durante una terribile pestilenza. E pur capitando il 16 agosto, nel bel mezzo della stagione turistica (prima fonte di guadagno per i commercianti del paese), fino a non molti anni fa si chiudevano le serrande dei negozi e si faceva festa. Poi, col passare degli anni, si è cominciato a non chiudere più i negozi e a conservare solo la messa festiva di precetto (i commercianti si davano il cambio al bancone del loro negozio per andare a messa, chi prima e chi dopo)… poi, alla fine, si è dovuto anche sciogliere il voto, constatando che—se no—molti avrebbero fatto peccato contro il precetto festivo e il voto… Avuta

Allora, come si compone il Consiglio Pastorale?

C ontinuiamo a riflettere sull’organismo di partecipazione cristiana che prende il nome di Consiglio Pastorale Parrocchiale . Oltre a leggere le righe che riporto qui sotto (che sono le indicazioni ufficiali della Diocesi di Bergamo) invito ancora ogni membro della Comunità a pregare quotidianamente il Signore che ci accompagni e sostenga in questo cammino di discernimento. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (C.P.P.) è composto: 1. dal parroco 2. dai vicari parrocchiali, 3. possibilmente da eventuali sacerdoti collaboratori e/o sacerdoti diocesani residenti in parrocchia, 4. dai diaconi permanenti con un incarico pastorale a servizio della Parrocchia, 5. da un membro del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, 6. da un rappresentante per ciascuna comunità di vita consacrata presente in Parrocchia; 7. dal presidente dell’Azione Cattolica parrocchiale; 8. da membri eletti come rappresentanti degli operatori pastorali, delle associazioni, dei movimenti e gruppi ecclesiali