Cari fratelli sacerdoti. Care sorelle e fratelli tutti, la situazione sanitaria, i provvedimenti delle autorità, le scelte pastorali fino ad ora compiute, mi inducono a condividere con voi alcune considerazioni. La vita delle nostre comunità cristiane è normalmente intensa, significativa, capace di coinvolgere e raggiungere molte persone e molte famiglie. Proprio l’abitudine a questa vitalità, come avviene per altri beni preziosi, ci induce a sottovalutarla, a volte a criticarla, comunque a considerarla ancora una parte scontata dell’orizzonte delle nostre esistenze. In certi momenti, addirittura, ci sembra che la vita della comunità cristiana, le sue iniziative e proposte, appartengano ad un mondo di diritti da rivendicare, più che frutto di un dono e di un impegno condiviso da ciascuno. Ora che le circostanze e l’esercizio della responsabilità, ci costringono a scelte che limitano la vita comunitaria, avvertiamo non solo una mancanza, uno smarrimento, per alcuni una comodi...