Consiglio Pastorale... perché non è "per tutti"?

Giungendo alle fasi più pratiche della candidatura e scelta dei membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale mi vengono fatte tante domande. Alcune riguardano i requisiti che devono avere i candidati. In particolare l’esplicito divieto per chi vive in situazioni matrimoniali irregolari di far parte del Consiglio Pastorale. Qui si aprirebbe un discorso molto delicato e lungo, e un foglietto non è certo il luogo né il mezzo adatto per far chiarezza sulla questione, né tanto meno per trattare i sentimenti più intimi con la dovuta delicatezza.
Le obiezioni che vengono avanzate sono molto sensate e provocanti: Come, don Pietro, hai continuato a ripetere che c’è bisogno della partecipazione di tutti, e adesso che mi ero deciso a mettermi in gioco in prima persona devo starne fuori? Oppure: Avete preparato una tabella delle categorie più rappresentative della nostra Parrocchia… non sarebbe il caso di far sentire la voce anche dei tanti che vivono situazioni famigliari definite “irregolari”?
A tutte queste obiezioni desidero rispondere di persona, a voce e col cuore in mano, perché ogni situazione è un mondo a sé e merita rispetto, ascolto, comprensione e una catechesi fatta con delicatezza e fermezza.
Quello che però posso dire già qui, attraverso il nostro piccolo “pezzo di carta settimanale” è che certamente nel nostro Consiglio Pastorale troverà spazio anche la voce e il racconto di queste esperienze a volte dolorose e sempre più frequenti. Il fatto che gli Statuti Ufficiali vietino l’elezione di persone che vivono queste situazioni non sarà un ostacolo se—con sapienza e disponibilità—sapremo arricchire il futuro Consiglio Pastorale con gli strumenti adatti (e previsti negli Statuti stessi) a renderlo davvero rappresentativo e attento a tutti gli aspetti del cammino di fede della nostra Comunità. Mi riferisco in particolare le Commissioni di lavoro, che sono organi ufficiali di cui possono far parte anche persone che non appartengono al Consiglio Pastorale e hanno proprio lo scopo di approfondire la conoscenza di particolari problemi e di presentare al Consiglio gli elementi utili per una valutazione in merito.
A chi mi ha manifestato la disponibilità a mettersi in gioco, chiedo fin da ora di non tirarsi indietro nemmeno di fronte ad eventuali impedimenti ufficiali, perché il suo apporto sarà prezioso in ogni caso. Già da ora, per esempio, sarà importante divulgare la notizia che stiamo stilando la lista dei candidati e quindi è davvero fondamentale che tutti e ciascuno si esprimano (attraverso la scheda che verrà inviata in ogni casa) indicando nominativi di persone dalle quali ritengono di potersi sentire rappresentati.