San Gottardo

Gottardo nacque nel 960 a Reichersdorf (Ritenbach) nella diocesi di Passavia.
In Italia, il nome tedesco Godard o Gotheard, venne tradotto con una delle solite interpretazioni o storpiature popolari alla malattia della “Gotta” (infatti il santo veniva invocato per alleviare i dolori di gotta e altre malattie artritiche e reumatiche). Il significato preciso del nome Gottardo deriva dal tedesco Goth = Dio e Hard = Il forte, e quindi: Il forte di Dio oppure Colui che ha la protezione di Dio.
Gottardo Era figlio di Ratmundo, distinto vassallo del capitolo di San Maurizio. Qui, nella scuola capitolare, sotto la guida di Uodalgiso, fu istruito nelle scienze umanistiche e teologiche. Per tre anni dimorò alla corte arcivescovile di Salisburgo, dove fu introdotto nell’amministrazione ecclesiastica. Dopo il ritorno da viaggi in paesi lontani (tra l’altro visitò l’Italia), proseguì gli studi superiori nella scuola del duomo di Passavia, dove insegnava il famoso maestro Liutfrido; poi entrò nel capitolo di Niederaltaich, di cui presto fu eletto preposito. Quando il duca Enrico II di Baviera, detto il Litigioso, decise di trasformare il capitolo in un monastero benedettino, Gottardo vi rimase come novizio e si fece monaco nel 990 sotto l’abate Ercanberto, venuto dalla Svevia. Nel 993 fu ordinato sacerdote, poi divenne priore e rettore della scuola monastica e ne promosse lo sviluppo interno ed esterno. Nel 996 fu eletto abate e orientò il monastero di Niederaltaich verso l’ideale monastico di Cluny.
Il futuro imperatore Enrico II gli affidò il delicato ufficio di abate e riformatore, prima nel monastero di Tegernsee (1001-1002) e poi in quello di Hersfeld (1005). Con forza paziente riuscì a vincere la resistenza dei monaci ostili alla riforma e, dopo il ritorno a Niederaltaich nel 1013, diresse la costruzione del monastero e della chiesa e vi introdusse una scuola di scrittura e pittura. Egli è infatti considerato il più grande architetto e pedagogo della Baviera nell’alto Medioevo.
Su richiesta dell’imperatore Enrico II fu nominato vescovo di Hildesheim il 30 novembre 1022 e consacrato dall’arcivescovo Aribo di Magonza il 2 dicembre.
Da vescovo incarnò l’ideale di padre del clero e del popolo e si acquistò il rispetto dei suoi sacerdoti specialmente con le sue conferenze bibliche. Durante i quindici anni del suo governo episcopale fece costruire e consacrò più di trenta chiese. Nonostante la sua età avanzata, difese con forza i diritti della sua diocesi contro usurpazioni di prelati e di principi. Conclusa la settimana pasquale, morì dopo una breve malattia il 5 maggio 1038.
La canonizzazione di Gottardo fu caldamente promossa dai suoi successori Bertoldo e Bernardo. Il secondo ne lesse a Liegi la Vita dinanzi a Innocenzo II (1130-43), che promise di canonizzarlo durante il successivo concilio. In compagnia di San Norberto di Xanten, arcivescovo e metropolita di Magonza, Bernardo andò al Sinodo di Reims, dove il papa, il 29 ottobre 1131, iscrisse Gottardo nell’albo dei santi. Il 4 maggio 1132 Bernardo procedette alla traslazione del corpo dalla chiesa abbaziale al duomo dove il 5 maggio fu celebrata la prima festa liturgica del santo. Le fonti ricordano che in questa circostanza si verificarono cinque miracoli, per cui si determinò subito un afflusso considerevole di pellegrini dai paesi limitrofi. A ciò e alla fervida propaganda dei Cistercensi e dei Benedettini si deve la rapida diffusione della venerazione tributata al santo vescovo nella Svezia, nella Finlandia, nei paesi slavi del sud e nella Svizzera.
L’intercessione di San Gottardo fu implorata contro la febbre, la podagra, l’idropisia, contro le malattie dei fanciulli, le doglie del parto e contro la grandine.
Sulle principali vie di traffico Gottardo divenne il patrono preferito dei commercianti e ciò spiega perché nelle Alpi centrali siano sorte dappertutto chiese e cappelle in suo onore.
Una fama del tutto speciale ottenne la cappella e l’ospizio di San Gottardo sull’antico mons Tremulus (o Evelinus o Ursare). Secondo un’antica tradizione ticinese la chiesetta sul valico del San Gottardo venne edificata da Galdino, arcivescovo di Milano (1166-76). Il primo documento però lo troviamo soltanto in Goffredo da Bussero, morto prima del 1300, che ascrive la consacrazione della chiesetta nel 1230 a Enrico di Settala, arcivescovo di Milano (1213-30), ma la prima testimonianza dell’esistenza dell’ospizio è del 1293. Nel 1685 Federico II Visconti affidò la direzione dell’ospizio ai Cappuccini di Milano, a cui succedettero, dopo la parentesi dolorosa della Rivoluzione francese, nel 1804-41 i confratelli del Ticino.
Non si conoscono immagini contemporanee di Gottardo e le più antiche provengono tutte dalla regione di Hildesheim.
Nel 1927 J.Ernst, vescovo di Hildesheim (1915-28), fondò l’Opera di San Gottardo per la formazione del clero diocesano.