Arancione scuro... indicazioni dalla Curia
Il peggioramento della situazione “ad alto rischio” ha portato ad ulteriori restrizioni rispetto a quanto indicato il 1 marzo con la “fascia arancione”. Tali norme continuano a valere unitamente ad una necessaria aumentata responsabilità nel rispettare le indicazioni e nel garantire i protocolli di sicurezza richiesti.
Il termine “rafforzamento” avvicina di fatto ai criteri di una zona rossa. In specie, nella Delibera della Regione Lombardia del 4 marzo sono state date limitazioni particolari che hanno ripercussioni pastorali.
La chiusura delle scuole di ogni grado risponde al preoccupante aumento dei contagi tra i ragazzi e i conseguenti ricoveri di giovani genitori.
Perciò non è possibile svolgere alcuna attività che coinvolga bambini, ragazzi, adolescenti, giovani (catechesi, preghiera, animazione) neppure in chiesa. I ragazzi possono partecipare alle celebrazioni ordinarie con la famiglia. Sono da evitare momenti a gruppi. Anche per le società sportive si fermano gli allenamenti.
Il divieto di lasciare le proprie abitazioni (anche per andare nella seconda casa) o il divieto di visita a abitazioni private (invece permesso e normato in zona arancione), insieme alla limitazione dell’accesso ad ogni luogo pubblico e commerciale ad un solo componente per nucleo familiare (fatta eccezione per la necessità di recare con sé minori, disabili o anziani) intendono proprio evitare incontri occasionali e assembramenti.
Pertanto non è possibile convocare incontri o riunioni per adulti.
Per questo, l’accesso agli uffici di Curia è possibile solo su appuntamento.
Parimenti non è possibile fare visita agli ammalati se non nel caso i familiari chiamino per il sacramento dell’unzione degli infermi o per il viatico.
Lo smart-working e quindi la modalità a distanza on-line ritorna come principio base rivolto anche agli ambiti ecclesiali per attuare le diverse proposte di formazione.
Le celebrazioni in chiesa restano permesse, con l’invito a una particolare attenzione soprattutto al numero dei posti e al distanziamento. Con “celebrazioni” non si intende solo la Messa, ma anche celebrazioni della parola, celebrazioni penitenziali o altri momenti di preghiera come la Via Crucis (che però può essere fatta solo in chiesa, stanziale, e non all’aperto). Nota bene: gli incontri non diventano “celebrazioni” per il fatto che vengono svolti in chiesa: in questo momento di rischio alto e di rafforzamento delle norme viene chiesto di essere più rigidi e rispettosi, secondo il criterio dell’essenzialità e della sobrietà.
Qualora si entrasse in zona rossa restano possibili solo le celebrazioni. Si aggiungerà il divieto di ogni spostamento e la chiusura delle attività commerciali e amministrative: di fatto per noi non ci sarà molto di più rispetto a queste nuove norme “rafforzate”.
Per la Settimana Santa e il Triduo Pasquale verranno date indicazioni specifiche nei giorni precedenti, valutando anche l’evolversi della situazione e il mutare delle normative.
Indicazioni per la zona arancione del 1° marzo
L’orario di termine di celebrazioni e incontri dovrà sempre essere tale da consentire ai partecipanti il rientro alla propria abitazione entro le ore 22
Ambito catechesi, formazione, animazione per bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti
– indicazioni modificate con la zona arancione “rafforzata”
La libera frequentazione di spazi dell’oratorio (compreso bar, campi, cortili) è sospesa.
Ambito sport
– indicazioni modificate con la zona arancione “rafforzata”
Per ulteriori informazioni consultare il sito www.csibergamo.it
Non sono possibili:
- spettacoli, proiezioni, concerti;
- la somministrazione o vendita di alimenti;
- iniziative che prevedono pernottamenti o pasti (come ad esempio “convivenze”, campi-scuola, autogestione di case, o gite giornaliere);
- convegni, dibattiti, presentazioni (in chiesa o in sale);
- concessione di spazi per gruppi vari, assemblee, attività, feste, corsi.
È possibile la concessione di spazi per vaccini.
Le foto di gruppo sono possibili mantenendo la distanza di 1 metro e la mascherina.
Si faccia molta attenzione alle foto pubblicate sui social perché “certe inquadrature” possono dare l’impressione di illeciti e uno scatto può rovinare tanto lavoro di attenzione.
Gli spostamenti fuori dai confini del comune non sono possibili.
In zona arancione “rafforzata” e ancor più in caso di zona rossa non sono permessi spostamenti per partecipare alle celebrazioni, anche sotto i 5.000 abitanti (tranne che per il celebrante, i volontari di servizio, i padrini o le madrine con autocertificazione); essendo sospesa la catechesi non si pone il problema per i ragazzi che seguono i cammini dell’iniziazione in altre comunità rispetto a quelle di residenza.
Moduli di autocertificazione
- Autocertificazione per i sacerdoti
- Autocertificazione per i volontari
- Autocertificazione per il personale retribuito
- Autocertificazione per i padrini, le madrine e i testimoni
Per le celebrazioni (non solo eucaristiche) non ci sono sostanziali modifiche:
- il numero della capienza, calcolato nel metro di distanza frontale e laterale per posto, va indicato sulle porte della chiesa. Si fa nota che il numero complessivo va rispettato anche concedendo ai “congiunti” di sedersi vicino (quindi non aumenta la possibilità di capienza totale, semplicemente “sposta” posti pieni o vuoti, ma non ne aggiunge);
- si faccia attenzione che non si creino assembramenti sia prima che dopo;
- si abbia attenzione al distanziamento e agli spostamenti anche sul presbiterio;
- le mascherine devo essere tenute da tutti i fedeli e per tutto il tempo della celebrazione (il celebrante la indossi negli spostamenti e possibilmente nei momenti in cui non parla);
- le particole per i fedeli sull’altare siano protette con coperchio o palla;
- per la distribuzione della comunione (solo nelle mani) si prediliga che sia il sacerdote a passare tra i banchi, dopo aver messo la mascherina e igienizzate le mani, in caso di corteo verso l’altare si curi la distanza di almeno un metro e mezzo tra le persone;
- il bacio a reliquie o a oggetti di devozione, non è permesso;
- la CEI ha indicato come proposta di “gesto di pace” la possibilità di valorizzare lo sguardo reciproco, “volgendo gli occhi per intercettare quelli del vicino e accennando un inchino”, senza che ci sia alcun contatto o violazione della distanza di sicurezza.
- i coristi abbiano lo specifico distanziamento di 2 metri tenendo la mascherina per i canti
- i cortei (funebri o di ogni altro tipo) e le processioni non sono possibili.
La “via crucis” può essere svolta solo in chiesa stando fermi nei banchi. All’aperto viene equiparata a assembramento o a corteo e perciò è vietata.
Il sacramento della penitenza sia celebrato in luoghi ampi e areati, che consentano sia il distanziamento che la riservatezza. Sacerdote e fedele indossino sempre la mascherina.
La visita ai malati da parte dei ministri straordinari della comunione non è permessa.
Data la variabilità delle norme e delle situazioni specifiche, qualora ci fossero aggiornamenti verranno comunicati.
La Segreteria Generale è a disposizione per ogni necessario chiarimento, rimandando in caso agli specifici uffici di Curia per le proprie competenze.
Clicca qui per consultare anche tutte le disposizioni e indicazioni precedenti.
Criterio determinate di valutazione è sempre la capienza degli spazi in rapporto al numero dei partecipanti, insieme alla garanzia del rispetto delle disposizioni di sicurezza e alla tracciabilità dei presenti. Variando in base alla situazione locale e al momento specifico non è possibile una dettagliata casistica. Si ricorda che la segnalazione di denuncia può comportare reato penale, oltre che multe o sanzioni (per il titolare e i partecipanti) e la chiusura degli spazi. La situazione critica del contagio e la crisi di tante famiglie per i blocchi alle attività di ristorazione o di commercio o di formazione (corsi, palestre, ecc.) interpella eticamente e stride con superficiali auto-giustificazioni clericali.